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Disodontiasi: che cos’è e come si manifesta

Viene detta disodontiasi la difficoltà di erruzione di elementi dentali che avviene per mancanza di spazio oppure a causa di un orientamento non corretto del dente. E’ tipica la disodontiasi dei denti del giudizio (terzi molari), ma è possibile che avvenga anche per i canini e per i secondi molari superiori. Nel primo caso avviene in quanto con l’evoluzione umana questi denti sono divenuti superflui e le arcate dentali si sono modificate, tanto che spesso non vi è sufficiente spazio per accomodare questi elementi dentali. Uno sviluppo normale della mascella e della mandibola dovrebbe permette il normale sviluppo di questi elementi, ma molto spesso questo non è il caso. La seconda possibilità è che i denti in questione si trovino in un posizionamento scorretto, ovvero siano obliqui e quindi non ci sia la possibilità di una loro fuoriuscita verticale. 

Sintomi

Nel caso in cui il dente inizi a spuntare, ma ciò avviene in modo anomalo, i tessutti molli che lo contorniano saranno soggetti a infezioni, provocando a volte anche ascessi.
Nei casi più gravi può manifestarsi trisma, ovvero la difficoltà di aprire la bocca, che può raggiungere anche uno stadio grave. Inoltre, possono comparire cisti e l’infiammazione può progredire in modo da diffondersi alle aree limitrofe oppure all’osso.
La disodontiasi è spesso accompagnata da febbre, mal di testa e problemi alla deglutazione.

Cura

La cura dei sintomi con antibiotici e analgesici è recidiva e l’unica vera soluzione al problema è l’avulsione del dente. Ovviamente, prima della procedura chirurgica vanno curati i sintomi, dopo di ché si procede all’estrazione dentale. Il procedimento chirurgico è più complesso quando si tratta di inclusione del dente, ma negli altri casi in cui il dente non sia incluso è relativamente semplice,  per cui i sintomi post-operatori non sono gravi. Possono insorgere problemi nel caso in cui il paziente sia più anziano.

Prevenzione

Prevenire la disodontiasi è possibile con regolari controlli dal dentista che, dopo aver visionato le lastre del paziente, saprà definire se vi siano rischi di inclusione. In tale caso il medico saprà valutare se e quando sia necessario procedere all’avulsione in modo da impedire la comparsa dei sintomi tipici, quali infiammazioni e ascessi. Nel caso in cui questi compaiano, è necessario recarsi immediatamente dal medico che vi consiglierà su come procedere.

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